
“I risultati sono inevitabili”: PNI spiegata da De Tursi
lunedì, 19 Settembre 2016
Interviste
Solitamente lascia che sul giornale parlino i gol, le squadre, i risultati del movimento che ha creato, per una volta parla in prima persona per spiegare cos’è PallaNuotoItalia a chi ancora non l’avesse notato e lanciare nuove “provocazioni” all’ambiente della pallanuoto. Alessandro De Tursi, fondatore dell’organizzazione PallaNuotoItalia che riprenderà il suo campionato domenica 13 novembre tra Lombardia, Piemonte e Triveneto, presidente regionale dell’ente sportivo Libertas Lombardia, sul giornale locale Settegiorni illustra modus operandi, innovazioni e obiettivi di PNI. Riportiamo qualche stralcio dell’intervista firmata da Maurizio Penati.
Una macchina già pronta a muoversi in direzione del futuro…
“Stiamo iniziando una rivoluzione. Il nostro obiettivo è dare dignità alla pallanuoto e a chi la pratica. in questo senso da quest’anno ogni giocatore indosserà una calotta personalizzata dal numero. […]. Ogni giocatore quindi non si indentificherà solo con la calotta della società di appartenenza, ma sceglierà anche il suo numero di riferimento, un po’ come avviene in tanti altri sport. Parallelamente abbiamo coinvolto anche il mondo arbitrale, convividendo con i direttori di gara un modo semplice ma immediato per la segnalazione del numero.”
La solita vincente azione combinata…
“È la filosofia da sempre condivisa da PallaNuotoItalia: si studiano accorgimenti nello sviluppo del giocoe della partita, si studiano adeguate azioni di marketing, si coinvolgono partner e si ottengono risorse che ci permettono di organizzare nel dettaglio il campionato e di distribuire utili alle società.”
Senza dimenticare il rilancio degli impianti…
“I gestori degli impianti ci accolgono volentieri perché oltre al regolare pagamento delle ore utilizzate, riempiamo le piscine con centinaia di persone.”
Grande organizzazione e ottimi risultati in vasca…
“Ad un certo punto abbiamo pensato che la composizione di una nostra Rappresentativa fosse “l’atto dovuto”. Volevamo avere un confronto con chi pratica attività federale e capire se la strada percorsa è quella giusta. Il terzo posto raggiunto allo Yellow Ball di Napoli mi ha dato solo indicazioni positive. I nostri ragazzi hanno portato in vasca quei valori che sono ben scritti sul “biglietto da visita” della PNI: rispetto, intelligenza e tanto cuore. Ho visto, nei ragazzi, anche l’orgoglio di essere convocati.”
Tutto è iniziato con Dea Associazione, poi è arrivata PallaNuotoItalia ed ora Lega Dilettanti…
“Scelta inevitabile per poter mantenere il nostro modello operativo. C’è tanto lavoro da fare, occorre che le società affiliate siano tutte consapevoli che dietro questo progetto c’è solo l’intenzione di dare ulteriore credibilità a quello che stiamo facendo.”
Sogni nel cassetto?
“Tanti. Uno in particolare. Mi piacerebbe creare in Italia il primo campo solo per la pallanuoto. Oggi noi giochiamo negli impianti del nuoto.”
Perché PallaNuotoItalia riesce dove altri falliscono o non si cimentano neppure?
“Voglio essere schietto: nella nostra testa e nelle nostre intenzioni non c’è nessuna mira elettorale. Non c’è nessuna voglia di fare concorrenza alla federazione. Dimostriamo che i risultati sono inevitabili se al centro del progetto c’è solo lo sport e chi lo pratica.”
Qui l’articolo completo: 2016-09-16-settegiorni