«Giocatori della PNI, teniamo alti morale e passione»

sabato, 21 Novembre 2020

Interviste

Daniele Bettini, Direttore della Scuola Nazionale: «Facciamoci trovare pronti: arriverà il giorno in cui riverseremo in acqua la nostra voglia di giocare». Agli allenatori: «Sfruttate la tecnologia per tener vivo l’interesse dei vostri ragazzi»

«Ragazzi, qui non si molla di un centimetro. La situazione va affrontata a testa alta, come siamo soliti fare noi della pallanuoto. Facciamo squadra e, soprattutto, teniamo alti il morale e la passione per il nostro sport».

Parole e musica di Daniele Bettini, apprezzato Direttore della Scuola Nazionale PallaNuotoItalia, giunto in soccorso dei giocatori d’ogni età “griffati” PNI, il cui sogno di tornare in piscina, per disputare partite di Campionato, ha avuto le ali tarpate dall’emergenza sanitaria, ancora una volta.

«Mi rendo conto che il momento non è facile – prosegue Bettini – ma il punto di partenza è la certezza che tutto passerà. Torneremo a tuffarci in piscina e, quel giorno, dovremo riversare in acqua la voglia di giocare che stiamo covando in questo periodo di attesa».

Quale deve essere, quindi, la chiave di lettura?

«Deve prevalere la legge del buon senso. Sono giorni complicati non solo per gli sportivi, ma anche per le famiglie, per i lavoratori… L’obiettivo va messo a fuoco sulla tutela della salute. Ci sono delle regole da seguire, e noi sportivi dobbiamo dare l’esempio: rispettare le regole è, da sempre, uno dei nostri pregi».

Ha qualche consiglio da dare agli allenatori?

«Uno soltanto: “sfruttate” la tecnologia. Adesso che gli impianti sono chiusi, non perdiamo occasione per tenere vivo l’interesse verso la pallanuoto: video chiamate, messaggi, qualche lezione on line. Date libero sfogo alla fantasia. E’ una buona occasione – suggerisce Daniele Bettini – perché i giovani atleti conoscano la storia della pallanuoto. Cercate su Youtube le partite che hanno fatto la storia del nostro sport e proponetele ai vostri ragazzi».

Qual è la sua partita preferita?

«La finale olimpica di Barcellona ‘92. E’ il perfetto riassunto di come dobbiamo affrontare il periodo attuale. L’Italia era in vasca contro tutto e contro tutti, in un ambiente ostile. Eppure con coraggio, caparbietà, tenacia, dopo due emozionanti tempi supplementari, vinse una medaglia d’oro che ha fatto la storia».

Coach, con lei vorremmo tanto parlare della “sua” Trieste e di campionato…

«A Trieste siamo pronti già da due mesi, ma – sorride Bettini – mi sa che il motore va surriscaldandosi… Per due volte dovevamo esordire ma non è stato possibile. Non non abbiamo ancora giocato una partita. E’ lo specchio di una situazione ben precisa: il nostro è un movimento che ha la necessità di ripartire. Le società stanno vivendo su equilibri molto delicati: altissimi costi di gestione a fronte di risorse ai minimi storici. Sull’altro lato della medaglia però – prosegue – va tenuto presente il complicato aspetto sanitario. Noi siamo super controllati, facciamo tamponi ogni tre giorni ma, purtroppo, non possiamo sentirci esclusi dall’essere positivi e contagiati».

La sua opinione?

«Ho una sola ed insindacabile opinione: voglio giocare… Ma in questo specifico periodo i rischi sono troppo elevati. Forse – conclude Daniele Bettini – darsi appuntamento ad inizio 2021 non sarebbe così sbagliato».

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