
Intervista A3: Bettineschi – Crivellin – Tessari
giovedì, 15 Maggio 2014
Interviste
ALESSANDRO BETTINESCHI
Come ti chiami, quanti anni hai e soprattutto da quanto tempo giochi a pallanuoto?
Mi chiamo Alessandro Bettineschi sono un ’96 ed è da 5 anni che gioco a Pallanuoto.
Quando hai iniziato a giocare?
Ho iniziato per caso, dopo aver praticato Karate per 5 anni , un giorno un mio compagno di oratorio mi disse “perché non vieni a giocare a pallanuoto ?” A me è sempre piaciuto stare in acqua e l’idea di giocare in una piscina invece di nuotare soltanto mi ha subito entusiasmato .
Come sono stati i tuoi “primi passi” ?
Per 4 anni ho partecipato ai campionati Libertas /PallaNuotoItalia vincendo 3 campionati U17 , avevamo una grande squadra ed un grande allenatore Luca Di Cristofalo che ci ha sempre stimolato ed aiutato a migliorare anno per anno. Durante la stagione 2012-2013 con la squadra allenata dal Prof. Rudy Cattino , abbiamo vinto il campionato di Promozione senza mai una sconfitta , inoltre con la squadra U17 , allenata da Luca, abbiamo anche vinto il campionato FIN e il campionato Libertas/ PallaNuotoItalia senza subire sconfitte : è stato un anno favoloso ed indimenticabile per me e i miei compagni!
Cosa ha rappresentato per te PallaNuotoItalia? e cosa rappresenta ora?
Con PallaNuotoItalia ho partecipato a 4 Camp Estivi , sono stato molto fortunato, ai Camp gestiti dal Prof. Rudy Cattino c’erano anche altri grandi allenatori/campioni nazionali che mi hanno aiutato a migliorare tecnicamente e tatticamente. Ora sono un giocatore della VON Varese , gioco nel campionato di serie C e nel campionato U20 FIN. Ho iniziato per divertimento e adesso mi trovo ad affrontare giocatori molto più grandi e più grossi di me , non sarei arrivato qui se non ci fosse stata la PallaNuotoItalia che con i suoi campionati mi ha permesso di giocare , divertirmi e farmi crescere sia a livello competitivo che umano . In molti dobbiamo ringraziare Alessandro DeTursi , creatore del movimento PallaNuotoItalia, che con la sua passione permette a tanti giovanissimi e “vecchissimi” di praticare uno sport ENTUSIASMANTE!
ANDREA CRIVELLIN
Come ti chiami e quanti anni hai?
Mi chiamo Andrea Crivellin ho diciassette anni
Da quanto tempo giochi a pallanuoto?
Ho iniziato a giocare a pallanuoto nove anni fa in concomitanza con il trasferimento della mia famiglia ad Arese. Mi sono avvicinato all’acqua all’età di 4 mesi, come dice sempre mia madre, da allora non ne sono mai più uscito. Dal 2003 al 2004 sono entrato nel mondo del nuoto con la preparazione agonistica, ma avendo voglia di giocare anche con la palla, ho provato a giocare a basket, pur avendo sempre nel cuore l’acqua. Nel 2005 ho saputo che il CCSA organizzava la pallanuoto anche per i ragazzi della mia età, riuscivo a mettere insieme il nuoto con la palla, così ho provato, da quel momento è stato amore.
Come sei migliorato negli anni?
Il mio allenatore di allora era Davide Taverna, forse anche lui alle prime armi come allenatore, ci ha sempre spronati a giocare anche se eravamo pochi e molto giovani introducendoci nel nostro primo campionato amatoriale: Libertas, l’attuale PNI. Non ricordo quante società facevano parte del torneo, in quanti della nostra categoria fossimo, ma ricordo la premiazione. Gli anni successivi il torneo è ancora quello Libertas; il primo tesseramento 2006/2007 come categoria ragazzi ed un aiuto agli esordienti, arrivati secondi, ma la voglia di vincere non è mai mancata. Non so se Davide potesse essere sempre soddisfatto delle nostre prestazioni, certo era che noi ci mettevamo tutto il nostro impegno ed entusiasmo. Per altre due stagioni abbiamo concluso la stagione secondi fino ad assaporare la prima vittoria nella categoria Allievi nel 2010 come CCSA nel campionato 2009/10 Libertas.
Cosa ha rappresentato per te PallaNuotoItalia e cosa rappresenta tutt’ora?
Un giorno si presenta a bordo vasca accompagnato da Davide un ragazzo conosciuto gli anni precedenti nei tornei Libertas: Luca Di Cristofalo e da quel momento lui è diventato il mio allenatore. Il gruppo si era ingrandito, i miei compagni di squadra ora arrivavano anche da altri paesi limitrofi e l’entusiasmo cresceva insieme a noi. Con questo gruppo abbiamo iniziato un nuovo percorso sia societario, DEA, sia sportivo, coronato da tre anni di vittorie. I Camp organizzati da DEA/PNI ora erano anche per me, ero grande e sicuro di me per poter partecipare, il primo al quale ho partecipato è stato a Rapallo nel 2010. La crescita in quella settimana di gioco e divertimento hanno fatto sicuramente aumentare la mia passione per questo sport e la voglia di riuscire a migliorare sempre.
Nell’anno 2011/12 DEA mi ha tesserato sia nel campionato PNI, sia in quello FIN under17b. Un anno di impegni su tutti i fronti, conclusosi con la vittoria del campionato PNI e un quinto posto nel FIN. La conoscenza di Rudy Cattino, entrato nella DEA nel 2012 come allenatore e supporto tecnico degli allenatori, mi ha stimolato a migliorare. Questo mi ha permesso di essere convocato con la squadra DEA del campionato di Promozione, oltre che giocare nella mia categoria U17 e come U18 nel PNI. Nella stagione 2012/2013 la DEA ha vinto il campionato di Promozione, U17 FIN e U18 PNI. Poi a settembre 2014 la grande svolta, la possibilità di poter andare in una grande società, VON Varese, e avere la possibilità di giocare in serie C e nella mia categoria U20.
Cosa ha contribuito in tutti questi anni la PallaNuotoItalia?
Mi ha stimolato a migliorare sempre a conoscere il gusto della competizione. È stata il mio trampolino di lancio…un lancio che spero possa arrivare il più lontano possibile.
EDY TESSARI, Arbitro serie B, FIN
Come hai conosciuto la pallanuoto? e cosa è diventata per te?
Ho iniziato a “frequentare” la pallanuoto, portando mio figlio alla piscina di Nerviano per iscriverlo a nuoto, abbiamo visto un manifesto che annunciava il nuovo corso di pallanuoto, li ho conosciuto Alessandro, Silvia e Luca , da quel giorno si è aperto un nuovo mondo.
Da quanto tempo fai l’arbitro e quando hai iniziato?
Ero il classico genitore sugli spalti, che non conosce le regole e che pensa che tutti vogliono affogare/picchiare il proprio figlio. Quando un giorno stufo di non capire cosa succedeva in acqua, Luca Di Cristofalo, mi dice che Davide Vukosa stava preparando un corso arbitro-segreteria e così è iniziata la mia avventura, partendo dalle segreterie (verbali,crono) e poi arbitrando. Poi nel 2010 ho iniziato anche in FIN.
Come i giocatori per migliorare si devono allenare, anche noi arbitri lo dobbiamo fare. Ci si DEVE allenare per noi e per i giocatori; è un senso di rispetto verso tutto il movimento sportivo. Perché la maggior parte degli atleti si allenano ad orari pazzeschi e il giorno dopo vanno a scuola o al lavoro.
Adesso arbitri la serie b femminile, quali differenze ci sono rispetto alle tue prime arbitrate?
La prima partita la “fischi” poi arbitri. E come dice sempre un mio amico arbitro “quando si arbitra, bisogna usare anche una regola non scritta…. il buon senso”. Sono passate più di 200 partite, ma devo sempre pensare che come i giocatori sbagliano il tiro, si può sbagliare a valutare. Nessuno è infallibile. Non ci sarà mai una partita dove non verrà criticata una tua valutazione. L’importante è mantenere la serenità.
Arbitrare un serie B è stata una sensazione forte, la prima di campionato, dove tutti hanno l’adrenalina a mille, allenatori, atleti e pubblico, tutti aspettano il fischio iniziale. Se non fosse stato per PallanuotoItalia, non ci sarei mai arrivato. Se il designatore degli arbitri Fin, non mi avesse ritenuto all’altezza, non avrei mai arbitrato. Se non mi fossi allenato, non ci sarei mai arrivato. Qui voglio ringraziare tutti sia PNI che FIN, per l’aiuto e i confronti durante gli allenamenti, sia colleghi arbitri che allenatori.cit
Cosa rappresenta secondo te PallanuotoItalia nel ambiente sportivo attuale?
PallanuotoItalia è una possibilità per tutte quelle società e associazioni che vogliono avvicinarsi e iniziare a giocare; è anche una “palestra” per società che partecipano anche al campionato Federale; società che hanno iniziato in PallanuotoItalia sono passate a giocare anche nel Federale. Questo importate movimento sta portando in nuove piscine la pallanuoto, sta portando ragazzi a conoscere un mondo che, se ti dovesse entrare dentro, non riusciresti più a farne a meno. I numeri continuano ad aumentare velocemente e più aumentano gli atleti, più aumentano anche le società. Anche il G.A.P.I., Gruppo Arbitri Pallanuotoitalia, continua il suo lavoro di formazione segretari e arbitri, sfornando ogni anno nuovi ufficiali gara.
Hai iniziato prima come “genitore-hooligan”, ora che consigli daresti a quei genitori che dagli spalti urlano e tifano?
Ogni tanto riesco ad andare a vedere giocare mio figlio e, credetemi, sento dei commenti allucinanti, sportivamente poco corretti. Invito i genitori a venire in piscina per incitare i propri figli e la propria squadra, ma lasciate agli allenatori svolgere il loro ruolo e non serve insultare l’arbitro. Conoscere le regole base, serve a far crescere voi e i vostri figli ad amare questo sport.
Carlo Massarutto