
Mino Marsili: «La Dea Pallanuoto sarà una bella opportunità per tutti»
domenica, 4 Ottobre 2020
Interviste
Il mitico personaggio sprona allenatori e arbitri della Lega PNI: «Proporremo momenti di aggiornamento e crescita per dare ancora più forza al movimento»
«La validità di un allenamento, per ogni atleta, non è data dalla quantità degli esercizi svolti, ma dall’intensità che riesce a mettere in ciascuno di questi».
Seduto sulle tribune del Centro Sportivo “Alessandra Quadri” di Treviglio, Mino Marsili osserva ogni istante dello stage organizzato dallo staff tecnico della Dea Pallanuoto e dispensa nozioni, pareri, esperienze guardando i giovani pallanotisti convocati. Allo stesso tempo, il neo Direttore della Scuola Nazionale Tecnica di pallanuoto della Libertas segue, con molta attenzione, la gestione dell’allenamento proposto da Gaetano Del Giudice e dagli altri allenatori presenti, ben consapevole che lui stesso si è posto un traguardo ben preciso da raggiungere: «Per migliorare il livello tecnico dei giocatori servono allenatori che sappiano perfettamente svolgere il loro compito. I primi a dover alzare l’asticella sono proprio loro. In Ungheria, patria della pallanuoto – spiega Mino Marsili – ai migliori allenatori vengono affidate le squadre di settore giovanile. E’ una strada che voglio proporre, senza esitazione alcuna, anche in questa occasione».
Quale direzione pensa di prendere?
«E’ una duplice strada che porta però in un’unica direzione: la crescita dell’allenatore sotto ogni punto di vista. A chi ha già vissuto esperienze come allenatore, quindi, proporremo degli aggiornamenti. Chi, invece, vuole intraprendere questa avventura dovrà apprendere ogni aspetto, tecnico, tattico ma non solo, affinché possa diventare un ottimo allenatore di pallanuoto. Il comun denominatore – specifica Mino Marsili – sarà quello della presenza di docenti di alto profilo».
Chi è, oggi, l’allenatore?
«Essere allenatore, in quest’era moderna, non è compito facile, soprattutto quando hai a che fare con i giovani. Ai miei tempi, quello che diceva l’allenatore suonava un po’ come una sentenza, allo stesso modo di quanto accadeva in casa con i genitori o a scuola con i professori. I tempi sono cambiati. I 15 anni di oggi, non sono come i 15 anni degli anni Settanta o Ottanta. L’allenatore deve avere nozioni tecniche e tattiche ma deve anche essere un “esperto di gestione delle risorse umane” e un buon psicologo. L’allenatore – aggiunge Mino Marsili – è colui il quale riesce a trasmettere le informazioni giuste in base alle esperienze che ha acquisito».
Meglio essere il “padre padrone” o il “fratello maggiore”?
«E’ una domanda che mi pongono spesso. Come in ogni cosa, la verità sta sempre nel mezzo. Dipende molto dal momento specifico. La capacità dell’allenatore è quella di riuscire a stare sulla “linea” che divide i due ruoli senza mai cadere da una o dall’altra parte».
Proporrà il suo modello ai tecnici facenti capo alla Lega Dilettanti PallaNuotoItalia…
«Non vedo l’ora di incontrare i tecnici, ma anche gli arbitri. Il modello organizzativo della Lega PNI mi ha incuriosito già da tempo. Il presidente Alessandro De Tursi me lo ha illustrato nel dettaglio. Ho capito l’importanza che è sempre stata data alla formazione, all’aggiornamento, alla crescita. Ho accettato ben volentieri di entrare a far parte di questo mondo per portare la mia esperienza. Daremo ad ogni allenatore gli strumenti necessari perché poi possa trasmetterli ad ogni giovane giocatore».
Quello della Lega PNI è un mondo che va parallelamente con quello federale…
«Ho preso la mia decisione senza curarmi tanto di questo aspetto. Se al centro c’è il progetto, non conta molto l’ambito. C’è terreno fertile per creare allenatori cui affidare la crescita di giovani atleti: poter contribuire è per me motivo d’orgoglio. E’ questa l’unica cosa che conta».
Ufficio Stampa
Lega Dilettanti PallaNuotoItalia